La Mostra costituisce un'occasione culturale importante per capire se il contributo dell' architettura sia fondamentale per costruire nuovi luoghi da abitare oppure sia inutile all'interno di uno sviluppo disordinato della Città che si espande senza meta e senza alcuna dimensione organica.

La Città moderna ha bisogno nel suo evolversi di essere programmata, governata ma soprattutto organizzata da forme nuove, con spazi adeguati all'uso e corrispondenti ai problemi del proprio tempo.

I progetti esposti affrontano il rapporto tra storia, luogo, progetto, territorio ed individualità culturali, utilizzando delle tecnologie differenti intese come linguaggi poetici.

Sono a confronto, schizzi, idee, disegni, riflessioni, modelli, fotografie delle opere che gli architetti hanno realizzato in questi ultimi anni e che rappresentano le tappe di una personale ricerca.

I lavori sono stati realizzati attraverso differenti segni, immagini, scritture, e linguaggi dirompenti, confermando quanto sia vero che l'architettura della modernità riesca ad utilizzare la crisi di pensiero per farlo diventare un valore di ricerca, suscitando continuamente un' estetica di rottura e lasciando liberi gli architetti di pro-gettare e realizzare i propri sogni.

Le opere esposte si presentano come eccitanti avventure attraverso le differenti possibilità in cui la "differenza" diventa un valore di modernità fondamentale per immaginare un mondo possibile per l'uomo, per progettare una Città ed un futuro migliore.

Renato Bocceda