Casa del Mantegna
via Acerbi 47
46100 Mantova
tel. 0376 360506

   

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ALCHIMIA DELL'INCONSCIO
Mostra dedicata a
RENZO MARGONARI

31 ottobre 2003 - 8 dicembre 2003


Orario
tutti giorni:
mattino dalle 10 alle 12.30
pomeriggio dalle 15 alle 18
Chiuso il lunedì

Info e prenotazione:
tel.0376/360506
e.mail:casadelmantegna@provincia.mantova.it
www.provincia.mantova.it




La Provincia di Mantova apre negli spazi espositivi della Casa del Mantegna in via Acerbi 47 a Mantova la mostra Alchimia dell’inconscio dedicata a Renzo Margonari.
Il lavoro di Margonari è una preziosa testimonianza della possibilità di vivere e attuare il comandamento surrealista.
Con Margonari, la natura dello humour surrealista assume una valenza drammatica. Disdegnando il principio di realtà – al quale obbediscono la biologia, la botanica e lo zoologia – egli dà libero corso al principio del piacere e pretende di creare, riuscendoci pienamente, nuovi organismi viventi, molto più enigmatici di quelli naturali, perché nati da una pulsione creativa subordinata solamente alle pulsioni oniriche del proprio Sé.
Guardando le opere di Margonari, si è inevitabilmente colpiti da una loro caratteristica costante. E’ il tentativo di trascendere due opposizioni apparentemente inconciliabili elevandole al livello dello humour nero: amore e morte, bellezza e bruttezza, tenerezza e crudeltà, armonia e caos, assenza e presenza, e la lista potrebbe continuare all’infinito.
La mostra promossa dalla Provincia di Mantova espone oltre 60 opere riguardanti soprattutto l’ultimo periodo pittorico dell’artista.
"Alchimia dell’inconscio" segue il successo dell’ultima mostra ospitata alla Casa del Mantenga: "Il mito della velocità, dal futurismo alla videoarte" che la Provincia la dedicato al ricordo di Tazio Nuvolari nel 50esimo della scomparsa.

NOTA BIOGRAFICA RENZO MARGONARI

L’artista è nato a Mantova nel 1937. La sua formazione è un impasto di studio assiduo da autodidatta, di instancabile attività di ricerca e di una costante pratica della pittura. La sua multiforme capacità, la sua ansia di riscoprire ruoli, di indossare molteplici maschere ne caratterizza il percorso umano. Troviamo così un Margonari pittore, un Margonari scultore, un Margonari critico d’arte, un Margonari narratore, un Margonari architetto….
Tutto ciò mette in crisi gli scoliasti delle biografie.
Di fronte ad un ingegno così multiforme si disorientano e si stupiscono.

L'artista è stato ed è uno sperimentatore di molteplici tecniche espressive, si occupa attivamente di storia e di critica d’Arte, insegna all’Accademia di Belle Arti di Verona (ne è stato anche il direttore), è l’Art manager del Museo di Gazoldo degli Ippoliti (Mn), è stato polemico componente della Commissione di gestione artistica di Palazzo Te, fa parte del movimento internazionale Phases, animato da Edouard Jaguer, è stato tra i fondatori di periodici storici come N. A..C. e il Portico. Scrive, inoltre, su Civiltà Mantovana, rivista di cui è stato anche direttore; come redattore ha lavorato per Giorni Vie Nuove e per il quotidiano nazionale Paese Sera, ha prodotto servizi e trasmissioni per la televisione svizzera…..
Maegonari è un artista che esprime vitalità e creatività, secondo uno stampo abbastanza comune in altri tempi, oggi, purtroppo, in tempi d’interessi ed esperienze "specializzate" e circoscritte, assai raro. In coerenza con queste sue caratteristiche Margonari rivendica da sempre un suo ruolo di autonomia critica, quello che chiama "orrore della scimmia ammaestrata", un ruolo certo scomodo ma spesso liberatorio.

(Per una biografia aggiornata si rimanda al testo di Renata Casarin pubblicato nel catalogo Arte a Mantova 1950 – 1999.(vedi), a cura di Claudio Cerritelli, PubliPaolini, Mantova, 2000, pp. 502-3).



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