Gioiello e Thanatos

Alla fine dei conti - VI edizione

Gioiello e Thanatos
Lunedì 21 marzo, ore 18.30


In collaborazione con:
agc - associazione gioiello contemporaneo

Elena Alfonsi, Corrado De Meo

Nulla si crea nulla si distrugge

Quando mi è stato proposto di partecipare all’Appuntamento dedicato a Gioiello e Thanatos mi sono chiesto che tipo di rapporto ci potesse essere tra la mia ricerca, che verte principalmente sulla materia, e il tema della morte. Come enuncia la legge di Lavoisier: la materia non si crea, non si distrugge ma si trasforma. Su questo principio scientifico ho basato la mia creatività fatta dall’utilizzo di materiali riciclati destinati al definitivo smaltimento e che, con il mio lavoro, hanno ottenuto l’opportunità di rivivere.

La mia scelta si lega al rispetto provato verso la materia quale “Contenitore di Storia” e a una visione laicamente buddista: mi piace immaginare che la materia informe, ormai priva d’identità significante, diventi “altro” attraverso il mio atto creativo che la carica di valore e di un significato che travalica la materia originaria di cui le mie opere sono fatte. La raccolta del materiale avviene in modo casuale. In qualunque situazione o luogo io mi trovi, presto attenzione a ciò che mi circonda e rimango in attesa che qualcosa mi attragga. Non ho preconcetti e mi muovo seguendo l’istinto.

Mi considero scherzosamente un osservatore della “materia”; non è detto che ciò che raccolga lo scelga perché sia stimolo a immaginare qualcosa di particolare, la scelta potrebbe essere motivata anche soltanto dal fatto che la forma di ciò che il mio sguardo focalizza, benché a volte irriconoscibile, abbia attirato la pura curiosità; come se in quel momento provassi il desiderio di dedicare a ciò che visualizzando ho percepito, quel rispetto o quell’attenzione che il caso ha decretato non voler mai piu' concedere a quella forma.

CORRADO DE MEO , vive e lavora a Livorno dove è nato nel 49. Si laurea alla fine degli anni ottanta con una tesi in Sociologia dell’Educazione e in quegli anni decide di trasformare in una professione una passione che lo accompagna sin dalla giovane età: creare gioielli. Dopo aver aperto uno studio di design orafo a Livorno, appena può viaggia per lunghi periodi attraverso il mondo, affascinato dalle radici culturali, dall’arte e dalla antropologia. Nel 2005 a Firenze in occasione di una esposizione di gioielli a cui partecipa, decide di dedicarsi al gioiello contemporaneo di ricerca. Inizia a sperimentare tecniche e materiali nuovi ma è con gli workshop di Giampaolo Babetto, Benjamin Lignel e Manuel Villeda, a cui partecipa tra il 2010 ed il 2015, che gli si offrirà la possibilità concreta di confrontarsi e di mettere a fuoco la sua idea di gioiello contemporaneo. Partecipa a manifestazioni nazionali ed internazionali. Attualmente due suoi lavori, un braccialetto ed una collana fanno parte dal 2007 della Collezione Permanente del Museo Nazionale degli Argenti a palazzo Pitti a Firenze ed una sua spilla dal 2013, è stata acquisita dalla Fondazione Cominelli per la Collezione Permanente

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